Da qualche anno San Michele, nelle sembianze della copia della statua del Sansovino conservata nella Sacra Grotta del Gargano, è in “uscita” da Monte Sant’Angelo diretto verso un sempre maggiore numero di città e paesi in cui portare il messaggio della fede e dell’abbandono in Dio.
Una peregrinatio italiana che ha mosso i suoi passi prima nella realtà locale, poi provinciale, regionale e si è protesa anche carattere nazionale.
Ultima, in ordine di tempo, la tappa di Verona.
Nella piccola chiesa scaligera della “Madonna della Salute” l’Arcangelo ha sostato dal 25 al 29 gennaio 2018: ad accoglierlo e a venerarlo migliaia di persone, giunte anche da luoghi limitrofi.
La peregrinatio ha registrato uno straordinario e ininterrotto afflusso dei pellegrini che si è tradotto in speciali occasioni di preghiera, meditazione, conversione.
Non è mancata anche la partecipazione delle Autorità civili e militari (vedi il Questore e il Prefetto di Verona accanto ad una rappresentanza del Comune con il gonfalone). In particolar modo quella della Polizia di Stato, che ha San Michele come Patrono: non solo i vertici della Pubblica Sicurezza, ma pure il picchetto d’onore e moltissimi semplici agenti che hanno rivolto fidente lo sguardo al Principe Celeste invocandolo custode e difensore del proprio servizio.
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