A poco più di mese dal suo ingresso nella Diocesi garganica e all’inizio della Quaresima, l’Arcivescovo p. Franco Moscone ha indirizzato ai fedeli una lettera che racchiude lo speciale messaggio della “conversione”: essa è la parola chiave, quasi il significato stesso di questo tempo liturgico che prepara a vivere degnamente e santamente i misteri della Risurrezione.
Carissimi fratelli e sorelle,
è da poco più di un mese che abito con voi come pastore e incomincio a sentirmi a casa. Sto iniziando a conoscere e a farmi interpellare dalle tante realtà che costituiscono la bellezza e i tesori della nostra chiesa locale, la sua fede e le sue opere di carità. All’inizio della mia prima Quaresima a Manfredonia ho sentito il bisogno di rivolgermi alla diocesi con questa lettera presentando la parola conversione ed i momenti per renderla viva ed efficace: ovviamente il primo ad averne bisogno sono io, e chiedo al Signore di esserne testimone.
Presento il termine conversione, primo impegno richiesto da Gesù per seguirlo come discepoli, attraverso tre momenti: partenza, percorso e meta. Forse la scansione può apparire incoerente, ma secondo me, si tratta dell’esatto ritmo della vita credente: non si parte da Dio, ma a Dio si arriva percorrendo la via della prossimità. Scrivo questo testo pensando e dedicandolo al mio amato predecessore Mons. Michele Castoro, che un anno fa visse la sua ultima Quaresima terrena che gli aprì la porta alla Pasqua eterna: certamente ora veglia su di noi e per noi prega.
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