La liturgia del Giovedì Santo è uno splendido compendio di teologia, simbolismo e catechesi che “spiega” l’essenza e il senso dell’essere cristiani.
La solenne celebrazione è stata presieduta da P. Ladislao Suchy.
Di fronte ai numerosi fedeli presenti e accanto ai confratelli concelebranti, il Rettore del Santuario ha presentato i tre temi che caratterizzano il primo giorno del Triduo pasquale: l’Eucaristia, che «nasce dall’amore di Cristo e va celebrata nell’amore, senza divisioni e senza ipocrisie»; il sacerdozio, «magnifico dono dell’unità»; il servizio, «confermato dall’esempio di Gesù Maestro che lava i piedi ai discepoli». «Tre elementi che costituiscono il preludio del comandamento nuovo della carità fraterna». E ha concluso: «La vera gioia di Gesù e di Dio, che egli rivela, consiste nell’amore sino alla fine».
I gesti della consegna di una rosa ai presbiteri, la lavanda dei piedi, l’Altare della Reposizione ornato di un calice con l’Ostia Santa e due colombe, a richiamo della Santissima Trinità, hanno contribuito a rendere “visibili” i significati e i contenuti della celebrazione.
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