Domenica 2 gennaio, mons. Franco Moscone è salito alla Montagna dell’Arcangelo e ha celebrato i Divini Misteri nella Sacra Grotta: «Sono contento di poter vivere parte di questa giornata qui a Monte Sant’Angelo, in questo santuario così bello e amato dalla cristianità e da tante persone che continuano a salire anche in periodo di pandemia; sono contento di poter celebrare la messa in questo luogo così santo e così affascinante che richiama il mistero e la sapienza di Dio».
Quella dell’Arcivescovo di Manfredonia – Vieste – San Giovanni Rotondo è stata anche una visita al “popolo”: «Oggi vivrò un momento di incontro per le vie della città insieme ad alcuni giovani che vorranno accompagnarmi in questa esperienza di fede “in modo diverso” che mi permetterà di incontrare realtà diverse, chi è per strada, il popolo».
Parole che si inseriscono pienamente – come ha sottolineato il rettore, p. Ladislao Suchy – in quel «mistero di una Chiesa sinodale che si mette in ascolto e vuole camminare insieme per le strade del mondo».
Del resto, l’Incarnazione trova la sua logica essenzialmente nell’amore e nel dono: «Prestiamo il nostro volto al volto del Signore – ha concluso padre Franco – perché attraverso di noi Egli faccia splendere la sua luce che porta la pace e crea la vita».
Contributo fotografico: Leonardo Ciuffreda
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