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Appuntamenti giubilari

“Giubileo” è il nome di un anno particolare: molto probabilmente questa denominazione origina dallo strumento utilizzato per indicarne l’inizio, ossia lo yobel, il corno di montone, il cui suono annunciava il Giorno dell’Espiazione.

Nella Bibbia leggiamo che doveva essere convocato ogni 50 anni, poiché era l’anno ‘in più’ da vivere ogni sette settimane di anni (cfr. Lev 25,8-13), e rappresentava l’occasione nella quale ristabilire il corretto rapporto nei confronti di Dio, tra le persone e con la creazione; esso comportava la remissione dei debiti, la restituzione dei terreni alienati e il riposo della terra.

Nel 1300 Bonifacio VIII indisse il primo Giubileo, detto anche “Anno Santo” perché si configurava come un tempo in cui sperimentare che la santità di Dio trasforma il cuore di ogni uomo. Ha luogo ogni 25 anni e, se vi si partecipa con fede, consente di ottenere l’indulgenza plenaria.

Alcuni segni particolari caratterizzano il Giubileo: ad essi si ispirano una serie di appuntamenti che il Santuario di San Michele organizzerà nel corso del 2025.


IL PELLEGRINAGGIO

Il Giubileo chiede di mettersi in cammino e di superare alcuni confini: muoversi, infatti, non è solo un cambio di luogo, ma la possibilità di trasformare sé stessi. Da secoli la Sacra Grotta micaelica è meta di pellegrinaggi ed ha accolto milioni di fedeli che, sotto lo sguardo dell’Arcangelo, giungevano desiderosi di perdono e di conversione.


LA PORTA

Varcare la soglia significa riconoscere Cristo come la “porta” e fidarsi delle sue parole: «Se uno entra attraverso di me, sarà salvato» (cfr Gv 10). La porta è anche il mezzo per il quale si accede all’interno di una chiesa, dello spazio del sacro: all’entrata della Celeste Basilica troneggia una lapide che la presenta come “Casa di Dio e Porta del Cielo”, rimandando all’esperienza profondamente spirituale di incontro e dialogo col Signore, nonché di riconciliazione e di pace interiore.


LA RICONCILIAZIONE

La riconciliazione è uno dei cardini di questo “tempo favorevole” poiché è causa e conseguenza della conversione. Essa aiuta a mettere Dio al centro della propria esistenza e a muoversi verso di Lui, riconoscendone il primato. È, in fondo, il significato del grido “Quis ut Deus” e del messaggio e dell’azione di San Michele: Egli promise che chiunque si recasse nella Spelonca, pentito e contrito, avrebbe ottenuto il condono delle proprie colpe.

Il Santuario è riconosciuto come Luogo penitenziale e della misericordia: durante questo anno giubilare, ogni mese avrà luogo una liturgia penitenziale con la possibilità di confessioni individuali.

Primo appuntamento: venerdì 28 febbraio.


LA PROFESSIONE DI FEDE

È un segno di riconoscimento dei battezzati: sintetizza il contenuto centrale della fede e le principali verità che un credente accetta e testimonia nel giorno del battesimo e condivide con tutta la comunità cristiana per il resto della sua vita.


LA CARITÀ

Il tratto preminente della fede cristiana e sua forma di credibilità. Diceva san Pietro (cfr 1Pt 4,8): «Soprattutto conservate tra voi una grande carità, perché la carità copre una moltitudine di peccati». Gli fa eco l’evangelista Giovanni quando afferma che l’amore verso il prossimo permetterà di riconoscere nel futuro i veri discepoli di Cristo.


LA PREGHIERA

Vi sono molti modi e tante ragioni per pregare: alla base vi è sempre il desiderio di aprirsi alla presenza di Dio e alla sua offerta di amore.  Numerose sono e saranno le occasioni di orazione e di approfondimento della Parola nel corso di questo Anno Santo: esse contribuiranno a tracciare le “vie di Dio” nel cuore di ogni fedele.

  • Ogni mese si svolgerà un incontro biblico: p. Ernesto Della Corte proporrà un itinerario di meditazioni su “Il Vangelo di Luca: il vangelo della misericordia e del perdono”.

        Primo appuntamento: 18 – 19 gennaio.

  • Tutti i giorni, alle ore 15.00 è possibile pregare la Coroncina alla Divina Misericordia ed elevare suppliche e rendimenti di grazie dinanzi al Santissimo Sacramento.
  • Ogni 7 del mese si rinnova l’appuntamento con Dio e il Suo Arcangelo: alle 20.30, veglia di preghiera e adorazione eucaristica.
  • Presso il Santuario è, altresì, possibile organizzare ritiri spirituali, laicali e sacerdotali. Dal 10 al 15 febbraio avranno luogo gli esercizi spirituali per presbiteri e consacrati, guidati da mons. Giovanni D’Ercole sul tema “Pellegrini di speranza nelle battaglie della vita”.
  • Si darà, infine, spazio alla ricerca vocazionale mediante alcuni incontri, destinati a quei giovani che vogliono fare discernimento e scoprire la propria disponibilità a seguire il Signore.

L’INDULGENZA PLENARIA

L’indulgenza è la manifestazione concreta della Misericordia di Dio, un tesoro di grazia che si è fatto storia in Gesù e nei santi: guardando a questi esempi, e vivendo in comunione con loro, si rafforza e diviene certezza la speranza del perdono e del proprio cammino di santità. Concretamente, oltre alle condizioni canoniche (Compiere un pellegrinaggio; Partecipare alla Santa Messa; Celebrare il Sacramento della Riconciliazione; Pregare nelle intezioni del Pontefice; Recitare il “Credo”), questa esperienza necessita anche di alcune azioni che si traducono nelle cosiddette opere di misericordia corporale (Dar da mangiare agli affamati; Dar da bere agli assetati; Vestire gli ignudi; Alloggiare i pellegrini; Visitare gli infermi; Visitare i carcerati; Seppellire i morti) e opere di misericordia spirituale (Consigliare i dubbiosi; Insegnare agli erranti; Ammonire i peccatori; Consolare gli afflitti; Perdonare le offese; Sopportare pazientemente le persone moleste; Pregare per i vivi e per i morti).

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